mercoledì, gennaio 26, 2011

VIES

Ci risiamo.  L'anno scorso era l'Intrastat, quest'anno è il VIES.  Ogni impresa deve dichiarare se intende acquistare o vendere beni all'estero.  Molti non sono in grado di prevederlo, ma se non indicano questa volontà rischiano un costo pesante, in pratica pagheranno l'Iva sull'acquisto due volte.

Risultato: la maggior parte dei commercialisti sta facendo la comunicazione a tappeto per tutti i clienti.  Si immagini l'utilità sociale di questo sforzo.  E il peggio sono le modalità di trasmissione: dovrebbe essere consegnata in forma cartacea, personalmente dal diretto interessato (seguirà un utile lavoro di inserimento dati dei dipendenti pubblici).

Arriveranno chiarimenti e ripensamenti, crediamo e speriamo, e con un po' di fortuna permetteranno la trasmissione telematica, ma intanto l'obbligo è ora.  Gli stessi funzionari dell'AdE spesso non ritirano le pratiche perché non sanno come gestirle.  Quando avremo un fisco che pensa prima di chiedere adempimenti aggiuntivi?